I deodoranti fanno male alla salute?
Diffusori ad ultrasuoni alternativa naturale ai deodoranti chimici
Sono tanti i modi per diffondere i profumi negli ambienti, pochi quelli realmente sani ed efficaci. Vediamo alcuni fra i più principali reperibili sul mercato.
Deodoranti
I tradizionali deodoranti (spray, a spina ecc.) sono dei veri e propri concentrati di sostanze chimiche che secondo vari studi indipendenti potrebbero avere effetti negativi sulla salute. Per esempio una recente ricerca condotta dalla Malaysian Association of Standards Users ha evidenziato, su tutti i sei campioni di deodoranti spray analizzati, la presenza in alte concentrazioni di almeno una sostanza fra toluene, benzene, formaldeide e ftalati sostanze che alterano il sistema endocrino (EDS). Un altro studio del 2007 condotto dalla gruppo ambientalista americano National Resource Defense Council (NRDC) ha a sua volta evidenziato, su 14 deodoranti, la presenza di sostanze – fra cui i famigerati ftalati – che possono provocare problemi di sviluppo (in particolare per i bambini) e riproduttivi. Nonostante molte pubblicità puntino sul concetto di aria fresca è difficile credere che fragranze artificiali ed areosol che usano propellenti come butano o propano possano migliorare la qualità dell’aria che respiriamo. Le aziende produttrici negano ogni tipo di rischio e sostengono che questi studi non sono stati condotti nella maniera corretta. Nel dubbio si possono ricercare metodi meno discussi e più naturali.
Deodoranti naturali
Una valida alternativa ai deodoranti spray “industriali” sono i deodoranti naturali creati con oli essenziali, alcool e/o acqua. Ve ne sono vari in commercio già preparati e si possono anche, volendo, creare in casa ad esempio con oli essenziali e vodka. La vodka è un distillato di origine vegetale, quindi una perfetta base naturale; acquistandone una di primo prezzo risulterà più economica dell’alcool buongusto (che può a sua volta essere utilizzato). Vista l’alta gradazione si conserverà senza bisogno di aggiungere additivi chimici. Per avere di profumazione durevole ed efficace bisognerà aggiungere circa un 10% di oli essenziali ed assicurarsi che questi oli siano naturali al 100% e possibilmente biologici.
Lampade catalitiche Negli ultimi tempi sono diventate molto popolari le lampade catalitiche che bruciano un particolare tipo di alcool (isopropilico) ed essenze in esso contenute attraverso una pietra collegata ad uno stoppino. La diffusione catalitica venne inventata nel diciannovesimo secolo ed utilizzata principalmente negli ospedali e negli obitori. Il primo a brevettarla fu il francese Maurice Berger, da qui il nome di lampade Berger che ancora oggi è il più noto produttore. Le lampade si basano sul presupposto che le molecole causa dei cattivi odori sono intrinsecamente instabili e che la combustione catalitica, senza fiamma, accelera la loro decomposizione trasformandole in sostanze come acqua e anidride carbonica. Non avendo fiamma libera sono potenzialmente meno pericolose delle candele ma bisogna pur sempre considerare che il liquido bruciato è circa al 95% alcool isopropilico (una sostanza dal forte potere pulente usato nelle tipografie ed ottimo per pulire i vetri ovviamente molto infiammabile). Occorre quindi stare attenti a non inalarlo, ingerirlo e prestare cautela soprattutto quando si avvia la lampada. E’ inoltre bene appoggiarla su una superficie piana e stabile e non usarla in una stanza senza ventilazione. Oggi le lampade catalitiche non vengono più utilizzate per purificare l’aria in ambito ospedaliero ma sono ancora ampiamente usate come “deodoranti” casalinghi. Il fronte dei critici sottolinea poi come le profumazioni contenute nelle ricariche non sono oli essenziali naturali ma fragranze artificiali (usate perché più intense e facilmente “controllabili” sotto il profilo chimico). Inoltre c’è chi storce il naso davanti al fatto che uno dei “sottoprodotti” della combustione catalitica è l’ozono che secondo vari studi può comportare rischi per la salute causando problemi respiratori ed attivando l’asma (anche se certamente occorrono quantità ben superiori a quelle infinitesimali prodotte da queste lampade). In conclusione nessun ostracismo nei confronti di queste bellissime e popolari lampade ma visto l’uso di fragranze artificiali nel dubbio può essere saggio usarle con moderazione (e senza mai lasciarle accese incustodite).
Diffusori a bastoncini Un altro sistema di diffusione degli aromi molto gettonato è quello dei bastoncini immersi in un liquido profumato. I bastoncini migliori sono quelli derivati dalle canne (ma non quelle di bambù). Essendo il legno delle canne molto poroso è perfetto per lo scopo. Il vantaggio dei bastoncini è che non hanno bisogno di elettricità, non hanno fiamme libere e quindi possono essere usati ovunque. Basta versare l’olio nella apposita bottiglia, immergere i bastoni e l’aroma incomincerà a risalire e diffondersi nell’ambiente. Di contro l’area di efficacia è molto limitata ed allontanandosi di pochi metri il profumo non si percepisce più. Altro aspetto negativo il fatto che purtroppo i diffusori a bastoncini non hanno nulla di naturale. Il cosiddetto olio è composto da sostanze chimiche sapientemente mixate fra loro per raggiungere il giusto compromesso fra durata e volatilità (e quindi profumazione). Molti “oli” contengono ad esempio il glicole propilenico (lo stesso contenuto negli antigelo dei radiatori) pericolosissimo per gli animali domestici se ingerito. Anche le fragranze per essere durature ed efficaci sono quasi sempre artificiali e quindi di derivazione chimica.
Vaschette caloriferi Un altro metodo è quello di versare qualche goccia di olio essenziale nel calorifero. Per percepire appieno il profumo e per godere dei benefici degli oli essenziali bisognerebbe però usare un numero elevato di gocce. Inoltre essendo gli oli volatili (e non idrosolubili) in poco tempo si disperdono nell’ambiente.
Gli oli essenziali Ci sono molti diffusori di oli essenziali disponibili sul mercato con prezzi e caratteristiche differenti. Ma siate cauti perché ciò che si immette nell’aria entra direttamente nei polmoni per questo bisogna stare attenti alle sostanze che si usano. Devono essere oli essenziali naturali (meglio se biologici) e non fragranze. Un olio essenziale serio deve riportare sull’etichetta il nome scientifico e possibilmente il chemotipo (ossia le sostanze chimiche presenti in esso). Se non trovate almeno una di queste indicazioni (meglio entrambe) ci sono buone possibilità che si tratti di fragranze artificiali spacciate per oli essenziali. Se trovate presunti oli di sandalo, rosa, gelsomino in bottigliette da 10 ml. ad un prezzo che non sia di parecchie decine di euro (diciamo almeno dai 40 euro in su) siete probabilmente davanti a delle fragranze chimiche (che … se non si respirano è meglio). Discorso analogo per la vaniglia che in realtà nemmeno esiste come olio essenziale ma è disponibile solo come “assoluto”, estratto o oleoresina e comunque resta parecchio costosa.
Ci sono quattro principali tipi di diffusori: fornelletti, diffusori a evaporazione, ad ultrasuoni e a freddo.
Fornelletti a candela Il modo più economico ma anche meno corretto per bruciare gli oli essenziali è quelli dei fornelletti (solitamente di ceramica riscaldati da candeline). Se volete preservare i benefici terapeutici degli oli non usateli! Il calore infatti danneggia irrimediabilmente gli oli. La frazione più volatile si disperderà per prima nell’aria mentre le molecole più pesanti lo faranno solo in un secondo tempo snaturando così il naturale bilanciamento degli oli. Lo stesso avviene con gli incensi che al massimo diffondono il profumo ma non hanno alcuno degli effetti aromaterapici connessi agli oli. Non sprecate quindi i vostri oli in un fornelletto tanto più se sono di buona qualità.
Diffusori ad evaporazione o a calore Sono apparecchi molto semplici costituiti da un ventilatore e da un tampone su cui si versano alcune gocce di olio essenziale oppure da un riscaldatore a bassa temperatura. L’aria prodotta dal ventilatore passa attraverso il tampone e fa evaporare verso l’esterno l’olio. Analogamente fanno i diffusori a basso calore che scaldano l’olio in maniera più gentile rispetto alla candela ma con effetti simili. Come già visto nei fornelletti il problema maggiore è che le frazioni più volatili si disperdono prima. Inoltre hanno un’efficacia ridotta (più adatti a piccoli ambienti). Talvolta hanno la forma di una pennetta usb e si possono usare inseriti nel computer o in auto (in questo caso con discreti risultati).
Diffusori ad ultrasuoni. I diffusori ad ultrasuoni producono delle frequenze elettroniche (che fanno vibrare molto velocemente dei dischetti (generalmente ceramici) posti sotto il liquido. Queste vibrazioni ultrasoniche (2,5 milioni di volte al secondo) rompono l’acqua e l’olio essenziale in minuscole micro-particelle che si trasformano in una sottile nebbiolina dispersa nell’aria. I diffusori ad ultrasuoni quindi hanno anche funzioni di umidificazione e sono, in tutto e per tutto, fratelli minori e meno ingombranti degli umidificatori casalinghi. Mentre la trasformazione dell’acqua o di altri liquidi in vapore normalmente richiede elevate temperature, in questo caso la trasformazione viene realizzata attraverso il processo adiabatico. Il cambiamento di stato dei liquidi si ottiene cioè senza utilizzare alcun tipo di energia termica. La nebbiolina che si crea è piacevole e rilassante da guardare. Il contenuto di oli essenziali è molto limitato (10 gocce su 100 ml al massimo) e quindi la diffusione ultrasonica è perfetta per chi vuole godere del profumo degli oli essenziali senza immetterne grosse quantità nell’aria. Questo è al contempo il suo limite perché con così poche gocce gli effetti di profumazione ed aromaterapia saranno più contenuti che con la diffusione a freddo.
Diffusori a freddo I diffusori a freddo sono forse il meno noto (soprattutto in Italia) ma anche il più efficace metodo di diffusione. Utilizzano il principio della pompa Venturi per nebulizzare direttamente gli oli essenziali (senza utilizzare acqua). Passando generalmente attraverso dei tubicini di vetro soffiato gli oli vengono trasformati in micro-particelle e trasformati in vapore. E’ un po’ quello che avviene con la pompetta di un qualsiasi profumo che ci spruzziamo addosso. Questo permette di sfruttare appieno le caratteristiche aromaterapiche degli oli. In pochi istanti dall’accensione profumano gli ambienti con grande efficacia e con un effetto prolungato poiché le particelle rimangono sospese nell’aria per parecchio tempo. Il diffusore a freddo disperde l’olio essenziale senza riscaldarlo e mantenendo inalterati tutti i benefici terapeutici. Quando viene inalato l’olio essenziale è facilmente assorbito dai polmoni e a seconda del tipo utilizzato si può ripulire l’aria, disinfettarla, calmare bambini iperattivi, aiutare la respirazione, facilitare il sonno ecc. Gli oli essenziali sono sostanze naturali e di grande efficacia che vanno utilizzate con attenzione e senza esagerare. Per questo i diffusori sono solitamente dotati di timer che alternano cicli di accensione e spegnimento (1 o 2 minuti on, 1 o 2 minuti off) per un tempo preimpostato (ad esempio 1 ora). Gli oli diffusi per 1 ora rimangono sospesi nell’aria per circa 5-6 ore. Si può, per esempio, utilizzare il diffusore una volta al mattino per 15/20 minuti, una volta al pomeriggio ed uno alla sera per una copertura delle 24 ore. Rispetto ad un diffusore ultrasonico si consuma una quantità maggiore di olio essenziale compensata però dalla efficacia più elevata. Mentre i diffusori ad ultrasuoni sono assolutamente silenziosi nei diffusori a freddo si percepisce il funzionamento della pompa ma in un qualunque ambiente domestico o in ufficio il rumore è comunque impercettibile (paragonabile alla pompa di un piccolo acquario).
Comments (7)
Buongiorno, vorrei se possibile un Vostro consiglio a proposito della scelta tra un diffusore a freddo o ad ultrasuoni non riuscendo a capire appieno quale sia la tecnologia migliore delle due,considerando che lo userei essenzialmente come deodorante per ambiente,al centro di un appartamento di circa 85 mq.Potreste anche consigliarmi qualche marchio magari con timer, in modo da poter selezionare a piacere il tempo di diffusione del vapore?Grazie
Umberto
Salve, anch’io vorre, bene o mle, lo stesso consiglio dell’utente sopra. Più che un marchio, proprio un modello. Io pensavo di acquistare un diffusore con una capacità di 400 ml. me lo consigliate per un appartamento di 70 mq?
Con riferimento alla sua domanda inserita sul nostro forum non siamo in grado di darle giudizi puntuali su prodotti venduti da altre aziende.
Il prezzo del diffusore da lei indicato è davvero molto basso, al limite del sottocosto. Può essere un venditore cinese o un grandissimo distributore italiano (per avere prezzi simili). Non siamo in grado o dirle si si tratti di un prodotto di qualità o meno, se sia silenzioso o rumoroso se la quantità di vapore sia giusta o scarsa. Tutti fattori da considerare quando si acquista un diffusore perchè non tutti i prodotti sono uguali.
Inoltre ci lascia un po’ perplessi la quantità di acqua dichiarata. Se le foto sono fedeli ci sembra strano che contenga effettivamente 400 ml.
Oltre a questo quantitativi di acqua superiori ai 200/250 ml sono inutili se si vuole comprare un diffusore di oli essenziali. Diverso se si cerca un umidificatore. Gli oli essenziali che si versano nell’acqua dopo due/tre ore saranno quasi completamente volatilizzati. Quindi se il diffusore (da lei indicato) funzionasse davvero per 14 ore diciamo che per almeno 10 ore funzionerebbe solo come umidificatore e non diffonderebbe più oli essenziali (già dispersi nell’ambiente). Eventualmente volesse dare un’occhiata nel nostro shop online troverà parecchi modelli interessanti. https://www.essenziali.net/categoria-prodotto/diffusori/
Posso mettere FRAGRANZA PER DIFFUSORE CATALITICO in un diffusore ad ultrasuono?
Buongiorno. Assolutamente no! Le fragranze per lampade catalitiche contengono generalmente un tipo di alcool e quindi non sono adatte per utilizzo nel diffusore. Anzi possono costituire un serio pericolo.
buongiorno , potrei mettere il liquido per il profumo con i bastoncini composto da acqua, alcol e fragranza naturale ?
ovviamente diluendolo ulteriormente con acqua?
La combinazione che suggerisce non funzionerebbe per svariati motivi. Innanzitutto gli oli essenziali (ma anche molte fragranze artificiali) non sono idrosolubili in acqua quindi galleggerebbero in superfice. Inoltre i bastoncini non assorbirebbero il profumo in acqua e anzi marcirebbero nel giro di pochi giorni. In ogni caso i liquidi che si utilizzano con i bastoncini sono miscele apposite o fra due diversi tipi di alcool (per ottimizzare il livello di evaporazione) o a base di siliconi o ancora liquidi naturali derivati dalla soia.