Il marketing olfattivo nel mondo horeca, dai caffè ai ristoranti agli hotel
Ci sono numerosi settori produttivi in cui il marketing olfattivo è stato usato con successo per influenzare il comportamento dei clienti e costruire con essi una relazione commerciale duratura.
Come è noto l’olfatto è strettamente legato ad una porzione del cercvello che controlla la memoria ma anche le emozioni. Per questo nel mondo del commercio il profumarketing o marketing olfattivo vengono utilizzati per consolidare il brand, attraverso la creazione di un preciso logo olfattivo che caratterizzi in modo unico il profumo del marchio e dei negozi. C’è invece chi utilizza la forza della profumazione per creare determinate sensazioni nella clientela.
Il marketing olfattivo nei coffe shop
Un settore in cui sta progressivamente prendendo piede il marketing olfattivo è quello della ristorazione, dove il profumarketing piò essere utilizzato per differenti scopi: per aumentare le vendite o per evidenziare determinate proposte. In america ad esempio ci sono alcune catene che producono ciambelle alla cannella e che, volutamente posizionano i loro forni vicino all’ingresso dei negozi cosi ché il profumo si senta già in strada, attraendo potenziali clienti.
Un utilizzo tipico è quello dei coffe shop che usano l’aroma di caffe (diffuso attraverso apposite macchine) per far sì che i clienti vengano avvolti dall’aroma dei chicchi tostati. Si dice che la stessa Starbucks diffonda attraverso il sistema di aria condizionata il profumo di caffè (anche se non si hanno conferme al riguardo). Pensate ad un negozio che vende capsule per macchinette del caffè compatibili con Nespresso o con Lavazza A Modo mio. Questi punti vendita saranno asettici, privi di profumo, poco invitanti. Ma se si utilizza un diffusore e si arricchisce il locale con il profumo del caffè la clientela sarà meglio disposta all’acquisto.
Il profumarketing nei cinema
La catena di Cinema Cineplex invece diffonde aroma di Pop-corn per invogliare i clienti ad acquistarli presso gli appositi punti vendita. Numerosi grandi magazzini utilizzano il profumarketing erogando differenti profumazioni in ogni ambiente, come ad esempio il lillà nel reparto intimo femminile, il borotalco nel reparto infanzia e la noce di cocco nel reparto costumi da bagno.
Il marketing olfattivo nei ristoranti
Nei ristoranti il discorso è differente. Una profumazione troppo forte può addirittura essere controproducente ed è spesso bene che siano i buoni profumi della cucina a pervadere l’ambiente. Ma vi sono delle eccezioni.
Le toilet sono spesso il punto debole dei ristoranti. Anche locali di lusso talvolta “cadono” proprio sui servizi igienici.
Qualcuno tenta di risolvere attraverso apparecchi forniti dalle stesse aziende che vendono i rotoli di carta od i detergenti. Anche in questo caso sarebbe invece bene affidarsi a professionisti del marketing olfattivo, in grado di consigliare non solo la giusta macchina erogatrice, il giusto diffusore ma anche la giusta profumazione od il corretto deodorante ambientale in grado di neutralizzare i cattivi odori. Esistono tra l’altro anche diffusori a batteria che si possono collocare laddove non vi sia alimentazione elettrica e che si attivano all’accensione della luce.
Ma questo non è l’unico utilizzo possibile del marketing olfattivo nel mondo dell’hospitality, dell’horeca e della ristorazione. Un profumo di spremuta fresca di arancia o di brioches può servire ad attirare i clienti verso la sala colazione, così come profumo di cuoio, di patchouli, di legni caldi possono servire a creare il senso di lusso e ricercatezza nella hall di un albergo o nella area di attesa di un ristorante o all’ingresso dello stesso.